Non è forse la prima storia di una donna forte, è non sarà di certo l’ultima: Danielle Madam è sicuramente un esempio per tantissime sue coetanee. Ma in generale per tutti coloro che credono nel talento e nella determinazione. Classe 1997, nasce in Camerun, ma si trasferisce in Italia a soli 7 anni. La sua vita, fatta di momenti difficili e conquiste ardite, vive una svolta grazie ai social: è li che Danielle manifesta con forza e cognizione di causa tutta la sua delusione, accendendo un faro sulla sua situazione e su quella di tantissimi giovani nati e cresciuti in Italia ma che non vedono riconosciuto il loro status di italiani.
L’occasione è il famoso “Caso Suarez“, che vede coinvolto il giocatore della Juventus in un “esame farsa” di lingua italiana, indispensabile per ottenere la cittadinanza. In un intricato gioco fatto di milioni di euro, di pesi e misure differenti, Danielle ha manifestato il suo dissenso e il suo rammarico: perché questo paese non le riconosce un suo diritto? Da sportiva Danielle ha gareggiato vincendo importanti titoli, ma per poter indossare la maglia azzurra ed essere convocata ai mondiali di categoria ha bisogno che la burocrazia metta nero su bianco quello che è già un dato di fatto: la sua italianità.
La storia di Danielle ha un lieto fine, e il 30 aprile le viene ufficialmente riconosciuta la cittadinanza italiana anche grazie all’attenzione mediatica suscitata dal suo post (alla faccia di chi dice che sui social ci sono solo cose inutili!).
Ma il perchè di questo articolo, oltre a raccontare la storia di una donna che lotta per raggiungere i suoi obiettivi, è un ringraziamento ufficiale ai produttori televisivi e chi ha scelto Danielle come compagna di viaggio per il programma sportivo “Notti Europee”.
Chi come me ama il calcio, soprattutto in occasioni di grandi eventi come Mondiali ed Europei, e ha la “fortuna” di avere un compagno calciodipendente, avrà avuto modo di guardare questo programma e scoprire con piacere un volto nuovo, una ragazza bellissima ma soprattutto una grande professionista che si è messa in gioco, in un ambito, quello della conduzione televisiva, di certo non semplice. A maggior ragione quando si parla di calcio, le figure femminili, fatta eccezione per quelle a cui è riconosciuto lo “status di giornalista”, sono relegate a brevi siparietti. Ad outfit spesso discutibili e a “divanate imperiali” con stacco di coscia ben in vista e poche battute concesse fra un rigore e un calcio d’angolo.
Danielle è riuscita ad inserirsi bene in un programma dai tempi serrati e dal copione spesso già scritto (parliamo di calcio, cosa vuoi inventarti di più?), intervenendo in modo brillante, ponendo domande interessanti agli ospiti di turno e sfoggiando un sorriso da far girare la testa. Spontanea, spigliata, elegantissima: anche vestire una fisicità atletica come la sua non era semplice, ma devo dire che ogni scelta è azzeccata, rappresentativa della sua giovane età ma al tempo stesso formale e adeguata ad un contesto “giornalistico”. Un mix che la rendono un personaggio televisivo interessante ed una sportiva con “molte cose da dire”.
Insomma un’occasione per la Rai di portare davanti alle telecamere un volto nuovo e un messaggio forte: questa è la nuova Italia, azzurra si, e di qualsiasi altro colore si voglia.