Una scelta coraggiosa, che aveva fatto notizia: quando i primi di gennaio Bottega Veneta aveva deciso di abbandonare i social il mondo della moda e della comunicazione in generale erano andati in subbuglio.
Molti si erano chiesti se fosse dettata più da una strategia temporanea, studiata per fare un po’ di rumore o il gesto folle di un “millennial fuori dal suo tempo”. Il direttore creativo del sofisticato brand italiano è infatti Daniel Lee, 34enne inglese, totalmente fuori dal mondo dei social media. Non ha profili, sostiene di preferire “l’interazione umana al 100%” e che Bottega Veneta “è un brand che parla di sofisticata eleganza. E l’eleganza non ha bisogno di fare rumore“.
Insomma un modo sicuramente rispettabilissimo di intendere sia l’alta moda che la socialità, ma indubbiamente un po’ anacronistico. Di fatto i social sono il media per eccellenza, secondo solo alla TV per importanza e flussi di investimenti (almeno in Italia).
Tuttavia oggi arriva la risposta alla domanda “perchè Bottega Veneta ha abbandonato questi canali di comunicazione?“
Per sceglierne uno nuovo, o meglio, uno vecchissimo in realtà: il magazine. Uno spazio più ampio, da cui accedere nell’universo creativo del brand.
Nasce Issue 01, il magazine digitale trimestrale di Bottega Veneta, che Daniel Lee definisce sul The Guardian come un luogo in cui trovare “more progressive and more thoughtful content than scrolling through an Instagram feed“. Insomma decisamente in contrapposizione con la velocità dei social, Bottega Veneta propone una rivista audiovisiva con fotografia di moda, musica e video. Ci sono voci fuori campo che raccontano e musica in sottofondo, ma nessun testo. Uno spazio virtuale, di cui il brand ha il completo controllo (uscirà in concomitanza con le nuove collezioni), senza subire i folli ritmi dei social media. “C’è uno stato d’animo di bullismo da cortile sui social media che non mi piace molto“, dice Lee. “Volevo invece fare qualcosa di gioioso“. E gioiose e decisamente inusuali per un luxury brand sono anche le collaborazioni proposte, come quella con Derek Blanks con protagonista Missy Elliott che canta “Hot boyz” in pieno mood anni ’90.
Un modo nuovo di esplorare i territori della comunicazione fra brand e consumatori. Un modo per provare a farli incontrare nello storytelling.
Bottega Veneta, con un 2020 chiuso in positivo in mezzo a moltissimi brand invece colpiti duramente dalla pandemia, ha potuto osare. Vedremo se altri saranno in grado di disintossicarsi, e liberare la loro creatività dagli schemi ormai rigidi imposti dai social.