Adele è sicuramente la parentesi più bella e “leggera” fra il Coronavirus, le fasi 1,2,3 e le critiche becere sul ritorno di Silvia Romano, per questo ho deciso di continuare a parlarle. Anche se l’argomento tanto facile non è per tutto quello che porta con sè. Critiche comprese ma vabbè della democrazia digitale parleremo un’altra volta…
La famosa cantante con una voce bellissima, ha conosciuto la vera popolarità nel 2015 dopo la pubblicazione del singolo Hello. Senza dubbio una delle voci più belle nel panorama musicale moderno, pare che dopo la morte di Amy Winehouse sia considerata una della massime esponenti del soul bianco.
Pertanto al di là dei gusti personali (Adele non è nella mia classifica di Spotify) nessuno può dire nulla sui suoi meritatissimi successi musicali. Ha venduto con Hello ben 10.5 milioni di copie, è stata prima in classifica per dieci settimane, ha ricevuto premi e riconoscimenti vari. Chapeu Adele!
Però però… nel 2015 oltre al successo attorno ad Adele era esplosa la polemica sul suo peso. Inutile, stupida. Nonostante fosse oggettivamente bravissima, oggettivamente ascoltatissima, oggettivamente una voce incantevole, sembrava dovesse sempre giustificarsi per i suoi kg di troppo! L’opinione pubblica era divisa fra chi non vedeva neppure la sua taglia di fronte a una così immensa artista e chi invece non riusciva a capacitarsi di come una Star a livello mondiale come lei non si impegnasse per donare un’immagine diversa, più sana, più in forma.
Brava ma grassa sembrava essere la colpa-condanna per la cantante britannica. Tanto che a un certo punto Adele oltre a tutto quello che innegabilmente era (e dava) per il mondo della musica è diventata un’icona. L’icona di come un corpo non possa essere un ostacolo. L’icona di come se una è brava è brava e basta che sia grassa o magra, bianca o nera, bella o brutta, destrorsa o mancina ecc ecc.
Per riuscire bene in qualcosa ed essere la NUMERO 1 non è necessario pesare 40 kg, avere labbra carnose, fisici scolpiti e tatuaggi in vista. Basta avere talento, coltivarlo, impegnarsi e crederci sempre. Tutto arriva a chi se lo merita davvero, in barba ai pregiudizi e agli stereotipi.
Successivamente per Adele è iniziato un graduale processo di dimagrimento. Se non erro (ma potrei) lei stessa aveva dichiarato di aver iniziato a dimagrire eliminando alcolici e zuccheri e di sentirsi molto meglio. Dimostrando l’assoluta libertà che ognuno di noi ha di fare del proprio corpo ciò che vuole a patto che ci faccia sentire meglio. E soprattutto, a mio avviso, dimostrando come l’unica cosa che conta sia prendersi cura di se stessi. Mangiare bene, magari fare allenamento, solo per sentirsi meglio e per niente altro al mondo. Pensare che chi è in carne sia più libero e più sano è una concezione “nonnesca” di cui è arrivato il momento di liberarsi.
A distanza di 5 anni Adele sembra dire di nuovo HELLO, e si mostra che sembra Barbie!
Ammetto di aver pensato subito anche io “alto tradimento” e non sono ancora certa di aver cambiato totalmente idea. Credo che questa dieta (Sirt) provata e promossa da Adele, possa essere dannosa o creare false aspettative come quelle che l’hanno preceduta, la Dukan di Kate Middleton, la Tisanorreica, il digiuno intermittente e (speriamo) avere anche lo stesso decorso – fra tre mesi nessuno se le cagherà più!
E credo di credere ancora che promuovere un regime alimentare che non mi sembra particolarmente healthy non sia una cosa “sana” da comunicare, a maggior ragione se a farlo è una delle icone del mondo curvy.
Altra cosa è che non capisco quanto questo dimagrimento sia stato voluto e quanto imposto dallo star system, dai soldi, dagli sponsor. Purtroppo temo che per molte delle persone quelle che in Adele avevo visto la rappresentazione di una rivendicazione sempre più ostica in un mondo di fighe, questo sia ora un messaggio sbagliato. Del tipo “non è giusto essere discriminate per i kg di troppo, ma se dimagrite è meglio”.
In un momento in cui l’ossessione per la forma fisica la fa da padrone, in cui se ti alleni a casa durante una pandemia e non pubblichi manco uno foto su Instagram non sei nessuno, in cui tante sono ancora le donne che si sentono discriminate perché donne, in cui a tutte viene imposto in maniera più o meno esplicita, di essere quanto più aderenti possibile a uno standard estetico, il suo dimagrimento così eccessivo può suonare come un “in effetti avevano ragione”.
“Prima piangevo adesso sudo” aveva detto una volta Adele e speriamo che sia ancora così. Di certo con questo colpo di scena Adele conferma che ognuno è libero di fare del proprio corpo ciò che vuole, ed essere magra o no, in piena libertà cambiando anche idea, anche quando questo comporta delle critiche.