Il colore rosa è una tonalità intermedia tra il rosso e il bianco, caratterizzata da una gamma cromatica che varia dal rosa pallido al fucsia intenso. È spesso associato a dolcezza, femminilità, romanticismo e tenerezza, ma può anche rappresentare energia e creatività, soprattutto nelle sue sfumature più vivaci.
Dal punto di vista scientifico, il rosa non è uno dei colori dello spettro visibile (come il rosso, il verde o il blu), ma è una combinazione di luce rossa e bianca, con eventuali variazioni di altri colori. In ambito simbolico e culturale, il rosa ha assunto significati diversi nel corso della storia, passando da un colore legato alla forza e alla nobiltà nel passato, fino a essere oggi associato a concetti di delicatezza, affetto e inclusività.
Il rosa ha attraversato i secoli, mutando significato e intenzione a seconda delle epoche e delle culture.
Nel XVIII secolo, il rosa era il colore dell’aristocrazia europea, sinonimo di lusso e raffinatezza. La corte di Versailles, con Maria Antonietta come musa, ne fece un simbolo di opulenza attraverso stoffe pregiate e abiti decorati con sete e ricami. Il rosa pallido veniva indossato indistintamente da uomini e donne, un segno di distinzione e buon gusto.
Nel corso del Novecento, la sua identità cromatica si trasformò, diventando il colore dell’infanzia femminile nei paesi occidentali, in contrapposizione all’azzurro, assegnato ai maschietti. Una connotazione che, però, ha visto negli ultimi decenni un’ampia ridefinizione, grazie alla moda e ai movimenti di rottura con gli stereotipi di genere.
Negli anni ’50, lo stilista Christian Dior elevò il rosa a icona di femminilità con la sua celebre nuance “Rosa Dior”, mentre negli anni ’60 e ’70 divenne un colore audace e ribelle, incarnato dal movimento punk che lo trasformò in un segno di trasgressione, soprattutto grazie ai capelli fucsia e agli abiti dalle tonalità shocking. Elsa Schiaparelli, visionaria couturier italiana, rese celebre il “rosa shocking”, una sfumatura vibrante e inaspettata che divenne la firma del suo stile innovativo.
Anche Coco Chanel, pur nota per il suo amore per il nero e i toni neutri, comprese il potere del rosa, utilizzandolo nelle sue creazioni per donare un’eleganza discreta e sofisticata. Nel corso degli anni, il rosa entrò a far parte del DNA della maison, diventando sinonimo di raffinatezza senza tempo, dai tailleur in tweed fino ai dettagli delle iconiche confezioni dei profumi e del celebre blush “Joues Contraste”, che donava alle guance quel delicato tocco di freschezza naturale.
Oggi, il rosa è un colore poliedrico, capace di raccontare storie diverse: è il Millennial Pink che ha dominato il design degli anni 2010, il rosa simbolo della lotta contro il cancro al seno, il rosa che si fa manifesto di libertà ed espressione personale, sfidando categorizzazioni e preconcetti.
E oggi il rosa è il grande protagonista della collezione make-up Camelia Futura, creata dallo Studio di Creazione Maquillage di Chanel e Cecile Paravina di Cometes Collective, che lo arricchiscono con accenti metallizzati e riflessi avanguardistici.

Il colorito, come sempre grande protagonista delle collezioni beauty di Chanel, viene esaltato con sfumature evanescenti e luce iridescente con la creazione esclusiva Teint Camelia Futura, un trio di fard che va dal rosa delicato all’albicocca e con il Fluide Enlumineur, un fluido illuminante che sublima immediatamente il viso con un tocco di rosa tenue dai riflessi verdi.
Gli occhi invece si colorano di pigmenti iridescenti che esaltano lo sguardo con un effetto glow con LES 4 OMBRES Utopia e Le STYLO OMBRE ET CONTOUR, da usare sia per definire il contorno occhi che come eyeliner.

E non possono di certo mancare le referenze labbra: Rouge Coco Flash, con due deliziose tonalità, un pesca madreperlato e un rosa dalle sfumature blu-lilla che è già finito nella mia personale classifica di colori per le labbra del cuore. Anche i Rouge Allure Laque si arricchiscono con due nuove nuance, un pesca rosato intenso e un rosa caldo dai riflessi metallizzati con effetto cangiante.

Con queste referenze il rosa torna prepotente nel mio make-up, rendendolo romantico e avanguardistico al tempo stesso, facendomi dimenticare la paura di un colore che per secoli è stato sinonimo di femminilità “morbida”, ma che diventa ora decisamente audace.